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Come ho spiegato, l'alimentazione determina l’evoluzione della gravidanza e il normale accrescimento del feto. In questa seconda parte dell’articolo, approfondirò le raccomandazioni riguardo agli introiti di proteine, vitamine, sali minerali.

Partiamo da un dato fondamentale: il cibo assunto dalla madre servirà come nutriente per il bambino, al quale arriva tramite il cordone ombelicale. Perciò, se disgraziatamente la madre ingerisce alimenti di bassa qualità, contaminati da tossine, microorganismi, pesticidi o insetticidi, o addirittura trattati con sostanze anabolizzanti o stimolanti la crescita (spesso presenti in carni e pesci di incerta provenienza), questi passeranno al feto.

A differenza di un organismo adulto, il feto può essere profondamente influenzato da queste sostanze, che hanno effetto tossico e nocivo sul suo normale accrescimento. Sottolineo il fatto che in gravidanza non serve “mangiare per due” : la donna incinta deve mangiare “due volte meglio”.

LA DIETA DELLA MADRE INFLUENZA IL BENESSERE DEL NASCITURO GIA PRIMA DEL CONCEPIMENTO. Per esempio, l'acido folico è in grado di prevenire i difetti del tubo neurale (inclusa la spina bifida) durante le prime fasi di sviluppo embrionale. Una donna con scarsi livelli di acido folico rischia il distacco di placenta e l’aborto spontaneo. La supplementazione riduce significativamente tutti questi rischi. La supplementazione di acido folico è importante prima e in corso della gravidanza, specialmente nei primi 28 giorni.

CARBOIDRATI (zuccheri e amidi): devono essere diminuiti tutti quelli ad elevato indice glicemico (farine raffinate, riso bianco, dolci, carote cotte e altri). Durante la gravidanza infatti la donna subisce una serie di modifiche ormonali, che coinvolgono anche l’ insulina – ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue -. In poche parole, la donna incinta sopporta meno gli zuccheri ed è predisposta a sviluppare una forma di diabete che spesso è temporaneo (diabete gestazionale), ma in alcuni oggetti può divenire cronico. Via libera ai cereali integrali, alle farine integrali o provenienti da grano a basso indice glicemico (es. Kamut) e alla maggior parte di frutta e verdura, purchè ben lavate, di stagione e provenienti da filiera corta.

PROTEINE: durante il secondo e il terzo trimestre della gravidanza, è importante aumentare di circa il 50% l'introito giornaliero di proteine, che serviranno alla crescita dei tessuti e organi del feto. Quelle migliori si trovano in carne bianca,pesce magro e legumi.

GRASSI: devono essere limitati quelli saturi, che sono principalmente di derivazione animale. Via libera a olio extravergine di oliva e semi oleaginosi. La dieta materna influisce anche sui livelli di acidi grassi essenziali, omega 3 e omega 6 in particolare, che devono essere accumulati, soprattutto durante le ultime dieci settimane di gravidanza, per garantire la formazione delle capacità visive e cognitive del bambino. La supplementazione materna in corso di gravidanza e allattamento migliora anche la risposta ai test psicointellettivi a 4 anni di età.

VITAMINE E MINERALI: una dieta libera e varia potrebbe essere sufficiente a garantire l’adeguato apporto di vitamine e minerali, ma oggi le modalità e i tempi di distribuzione degli alimenti riducono notevolmente il loro contenuto vitaminico. Queste sostanze non possono essere prodotte nel corpo umano, ma devono essere fornite dall'esterno. Pertanto è spesso necessaria una supplementazione vitaminica. Inoltre, la concentrazione di molte vitamine e minerali mostra una lenta, graduale riduzione all'aumentare dell'età gestazionale (come albumina sierica, ferritina, vitamina C, calcio, vitamina B6 e B12). Altre molecole invece - come il carotene e la vitamina E  -aumentano o rimangono costanti a causa di cambiamenti indotti dalla gravidanza. La mancanza di vitamina D durante la gravidanza può causare alterazioni del metabolismo del calcio sia nella madre che nel feto, tra cui ipocalcemia neonatale e ipoplasia dello smalto dentale. La supplementazione con 400 UI di vitamina D al giorno nelle donne che mostrano il deficit riduce l'incidenza di questi gravi danni.

ALIMENTI DA EVITARE DURANTE LA GRAVIDANZA: Niente alcool bibite gassate e pochi caffè. Deve essere evitata l'assunzione di saccarina, che potrebbe attraversare la placenta e depositarsi nei tessuti fetali. Alcune malattie come la toxoplasmosi e la listeriosi, in grado di provocare danni al nascituro, possono essere veicolate da alimenti come: formaggi morbidi non pastorizzati (feta, brie, formaggio di capra e altri prodotti simili); latte non pastorizzato; uova crude o alimenti che ne contengono; salumi, carni, pesce o crostacei crudi o pochi cotti. E’ raccomandabile evitare il consumo di pesci di grande stazza  - per la possibile presenza di alti livelli di mercurio - e i prodotti in scatola – a causa dell’alluminio - che possono danneggiare il tessuto nervoso cerebrale del feto. Evitare i cibi preconfezionati e conservati.

Ecco perché in gravidanza è importante effettuare regolari e dettagliate valutazioni nutrizionali, principalmente attraverso un esame fisico completo, che raccoglie le misure antropometriche (altezza, peso e impedenzometria) e che può evidenziare la presenza di alterazioni legate ad eventuali deficit di macro o micronutrienti, e attraverso una indagine dell'introito alimentare materno, conseguita mediante un apposito questionario alimentare (Food Frequency Questionnaire).

Dr.ssa Francesca Fanucchi, Biologo Nutrizionista, Dottore di Ricerca in Biotecnologie molecolari

@Dr_Francesca_F

Pagina Facebook: Alimentazione intelligente

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